Il 18 marzo 2020 un’immagine dolorosa scosse la coscienza di milioni di italiani che si trovavano chiusi in casa dal primo lockdown che giovani e anziani avessero mai vissuto nella propria vita. Decine di camion dell’esercito trasportavano le bare dei morti di Bergamo che non trovavano più posto nel cimitero della città. Quell’immagine fece il giro del mondo e si impresse indelebilmente nei nostri ricordi. Per questo motivo il Parlamento Italiano ha scelto questa data per unire i nostri ricordi nella costruzione di una memoria collettiva. Nella prima ricorrenza del 18 marzo 2021 ci ritroviamo purtroppo ancora nel pieno della pandemia, con centinaia di morti ogni giorno e lo spiraglio di luce in fondo al tunnel, rappresentato dalla campagna vaccinale, ancora troppo debole.

L’Assosiazione Emanuele Lomonaco Far Pensare ha scelto, per commemorare questa ricorrenza nel territorio biellese, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Fare memoria per riflettere rigorosamente sugli errori da non ripetere e per ricordare il valore di quanto di positivo si è manifestato”.

Per unire idealmente tutti i cittadini, impossibilitati a convenire individualmente a pubbliche manifestazioni, Far Pensare ha proposto ai sindaci dei comuni del nostro territorio di partecipare alla cerimonia tenutasi presso l’Ospedale degli Infermi nella mattinata del 18 marzo. Una panchina, dono di Serralunga e simbolo del sollievo alla fatica ed al dolore dei lutti, è stata posizionata presso l’ingresso dell’obitorio, dove lo scorso 10 ottobre l’Associazione aveva ravvivato l’aiuola antistante il muro imbiancato di fresco, con musica, letture di versi, testimonianze e la messa a dimora di piante e cespugli.

I rappresentanti delle autorità locali, dal Prefetto Franca Tancredi al presidente della Provincia Gianluca Foglia Barbisin oltre al sindaco di Biella Claudio Corradino, all’assessore alla cultura Massimiliano Gaggino, insieme a Direttore Generale e Sanitario dell’ASL hanno condiviso un breve ma intenso momento di riflessione sul lavoro svolto per fronteggiare la pandemia, sulle criticità della campagna vaccinale e sul nuovo senso civico che vorremmo si diffondesse, come quello di Simona Riussi, moglie di Sandro Tognatti, il professore di Cossato recentemente scomparso, che ha dichiarato di continuare a credere nel vaccino anti-Covid.

E per lasciare un segno duraturo dell’impegno e dei sacrifici di questi mesi, la comunità biellese rappresentata dai tanti sindaci presenti alla cerimonia, ha raccolto l’invito a piantare nel proprio territorio comunale un esemplare di Gingko Biloba, andando a costituire, a partire da quello dell’Ospedale di Ponderano, un bosco diffuso di alberi millenari. Il Gingko Biloba è infatti una splendida pianta presente sulla terra dal mesozoico e resistente a temperature glaciali e a tutti i tipi di inquinamento, compreso quello della bomba di Hiroshima. Per questo la sua bellezza sarà il simbolo della resilienza di cui abbiamo avuto e avremo ancora bisogno per riemergere da questa dolorosa esperienza.

“La sua bellezza era inesprimibile e, come altre volte, Ashenbach sentì con dolore che la parola può, sì, celebrare la bellezza, ma non è capace di esprimerla”. Thomas Mann, La morte a Venezia