Project Description

Titolo del progetto

Sessualità e cancro: l’esperienza delle donne con carcinoma mammario

Autori e provenienza

J. Soto Parra A.O.U. ‘POLICLINICO – VITTORIO EMANUELE’: Servizio di Psicologia .P.O. “Santo Bambino” – U.O.C. ‘Oncologia Medica’ – P.O. “G. Rodolico’ – CATANIA

Descrizione del progetto

La sessualità è un’esperienza complessa, pervasiva ed integrale dell’esperienza umana. Esiste in tutte le relazioni e contesti ed è direttamente correlata al benessere e all’esperienza di sé e dell’identità sessuale. La sessualità pertanto non può essere considerata scissa dalla salute; la sessualità è un aspetto centrale nel senso di benessere e di sé di una persona. La sessualità si sviluppa lungo tutto l’arco della vita dell’essere umano e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la sessualità come “Benessere dell’individuo e della coppia all’interno del proprio progetto di vita, nel rispetto di sé e degli altri” e definisce la salute sessuale come “l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali nell’essere sessuato in modo da pervenire ad un arricchimento della personalità, della comunicazione e dell’amore”.
E’ determinante chiarire pertanto che la sessualità non equivale al funzionamento sessuale. La sessualità , infatti, comprende le sensazioni circa il proprio corpo, il bisogno di essere accarezzati, l’interesse verso le attività sessuali, la comunicazione dei propri bisogni al partner, e l’abilità – capacità di impegnarsi al fine di soddisfare le attività sessuali, mentre il funzionamento sessuale, si riferisce ad aree di funzionamento quali lubrificazione vaginale, la frequenza delle attività sessuali e la sensibilità dell’organo-mammella.

Titolo del progetto

Riabilitazione psicologica & oncologia  

Autori e provenienza

Maurizio Consoli – S. Verdura – H. J. Soto ParraA.O.U. POLICLINICO – VITTORIO EMANUELE: Servizio di Psicologia .P.O. “Santo Bambi- no” – U.O.C. ‘Oncologia Medica’ – P.O. “G. Rodolico’ – CATANIA

Descrizione del progetto

La domanda cardine attorno a cui ci siamo a lungo interrogati è a cosa equivale la ‘riabilitazione psicologica’ in oncologia. Il termine evoca, tradizionalmente, l’ambito della disabilità, della menomazione, del deficit. Come declinarlo in oncologia ? La medicina moderna, infatti, non si può più limitare a diagnosticare ed a curare, ma si deve occupare del recupero del paziente . E’ riconosciuto ormai che i programmi di riabilitazione sono entrati a far parte del trattamento di molti quadri patologici sia acuti, che, a maggior ragione cronici ed invalidanti. Un protocollo terapeutico non può prescindere dal considerare il momento riabilitativo al fine di garantire al paziente una migliore qualità di cura, attraverso un percorso terapeutico integrato, utilizzando di volta in volta le diverse professionalità sanitarie e non , più indicate al bisogno espresso. Il programma riabilitativo diviene quindi parte integrante e qualificante del programma assistenziale in quanto presuppone la presa in carico globale della persona, attraverso il riconoscimento delle sue esigenze fisiche e psicosociale. L’interesse per gli aspetti bio-psicosociali del trattamento del paziente oncologico si è accompagnato, negli ultimi anni, alla necessità di creare una struttura di servizi che, pur mantenendo la loro unicità, siano integrati tra loro consentendo continuità e coerenza nelle cure fornite. Presa in carico del paziente in quanto persona piuttosto che della malattia questo è il fondamento della nuova modalità di assistenza che integra l’aspetto emozionale con gli aspetti biomedici della cura. Con tutto ciò che questo comporta: In oncologia si è interessati non solo e non più a quanto a lungo il paziente vivrà a seguito di una diagnosi di cancro ma come vivrà e convivrà con esso. Prendersi cura vuol dire porre attenzione ai bisogni del malato nell’ottica della promozione della sua qualità di vita, mantenere un approccio benevolo e attento, nelle parole e nei fatti, a ciò che il paziente sta raccontando del proprio vissuto (illness), anche se lo stile comportamentale del paziente talvolta non lo rende possibile, poiché la malattia mette l’individuo e la famiglia, che talvolta risulta essere la più coinvolta emozionalmente, in una condizione di stress e ciò è bene venga riconosciuto dal paziente, dai familiari e dallo staff curante (disease).
Non esiste una definizione univoca in letteratura su cosa debba intendersi per intervento psicologico in oncologia. Nel 2011 Hodges et al. hanno pubblicato una meta-rewiew relativa al trattamento psicologico in psiconcologia. Emerge una eterogeneità fra le ricerche passate in rassegna. E’ frequente l’intercambiabilità fra intervento psicologico e psicosociale e nessuna definizione operativa.
Cancro significa morte, dolore lutto per la perdita di parti di sé, angoscia per qualcosa che pur parte del corpo stesso, lo distrugge. Emozioni che, tuttavia, possono costituire una possibilità di crisi/cambiamento per la persona che le sperimenta laddove le venga offerto un contenimento efficace. Tale azione di contenimento può essere assolta non solo da interventi psicologici di tipo specialistico, ma anche da un approccio di équipe che costituisce, per il paziente e per la sua famiglia, un’esperienza emozionale importante, il sentirsi accolti nella totalità del proprio essere bio-psico-sociali e nella continuità della propria storia. Il cancro è una malattia assimilabile ad un ‘evento traumatico’, possiede cioè la proprietà di traumatizzare, implica una minaccia all’integrità personale dell’individuo. In quest’accezione, si distingue un potenziale rischio correlato alla gravità ‘oggettiva’ in quanto ‘life events’ imprevisto, inatteso, universalmente riconosciuto stressante e doloroso ed una gravità ‘soggettiva’ che dipende dalle variabili personali del paziente, specie dalle risorse e dai vissuti emotivi oltre ai costrutti culturali e di valore. es. essere licenziati non è in sé oggettivamente traumatico in quanto non rappresenta un rischio imminente di morte per una persona ma può favorire lo sviluppo di un disagio emotivo tale da renderlo traumatico. L’incidenza del cancro nella popolazione, tuttavia, conduce a riflettere e riconcettualizzare la qualità ‘paranormativa’, per definizione ‘infrequente, in ‘normativa’ considerato che si stima che tre famiglie su quattro devono fronteggiare una diagnosi di cancro nel corso del loro ciclo di vita. Il cancro produce una ‘crisi’, acuta o cronica, in quanto scompensa l’equilibrio biopsicosociale della persona e richiede l’attivazione di risorse e strategie, nuove, inconsuete. L’incipit di chi ha vissuto l’esperienza di una malattia oncologica è caratterizzato proprio da uno ‘shock iniziale’. E’ una discontinuità, un’interruzione che irrompe e dirompe l’esistenza della persona producendo una catena di reazioni psicologiche complessa. Tale squilibrio può presentarsi in seguito ad una qualunque delle circostanze che riguardano la malattia oncologica ed il programma dii trattamento. La situazione emblematica è quella della diagnosi, ma può realizzarsi anche in fase di pre-ospedalizzazione ed accoglienza, quando il paziente impatta con la struttura, la sente estranea o nella fase di trattamento attivo, chemio o radioterapico, quando sono previste soste di isolamento prolungate nel tempo. Crisi può essere rappresentata in riferimento all’ideogramma cinese contenente il simbolo sia del ‘pericolo’ ma anche quello dell ‘opportunità’: di fronte alla crisi di una malattia che minaccia la vita, esiste anche la potenzialità di una riorganizzazione dei propri valori esistenziali, l’opportunità di un cambiamento e di una crescita personale.