Project Description

Titolo del progetto

Il farmacista di reparto in oncologia 

Autori e provenienza

Franco Testore – Ospedale Cardinal Massaia – ASTI

Descrizione del progetto

Il progetto prevede la presenza di un Farmacista specializzato all’interno del Reparto di Oncologia.

Titolo del progetto

Progetto T.O.C.C.O. – Territorio ed oncologia medica di Biella in connessione per comunicare tra operatori 

Autori e provenienza

Mario ClericoOncologia ASL BI

Descrizione del progetto

Che cos’è TOCCO? E’ un programma che mette immediatamente in contatto i medici di famiglia con l’Oncologia di Biella.
Tale sistema permette di “presentare” pazienti con sospette o effettive patologie oncologiche al servizio ospedaliero.
Il paziente sarà “preso in carico”: il medico di famiglia potrà richiedere una prima visita oncologica, un parere/consiglio, oppure domandare che tale paziente venga discusso durante un Gruppo Interdisciplinare Cure.
L’oncologia, invece, inserirà il paziente nel percorso di cura e il medico di famiglia vedrà, direttamente sul sistema, tutte le visite che gli saranno fatte, rimanendo quindi aggiornato sul suo percorso e sull’andamento della malattia.
Tale sistema prevede anche un sistema di messaggistica per agevolare lo scambio di informazioni fra il servizio di oncologia e il medico stesso.

Titolo del progetto

Raccontiamo la malattia con il cinema 

Autori e provenienza

Isabella Graziola, Furno ValentinaFondo Edo Tempia Onlus – BIELLA

Descrizione del progetto

Il progetto “Raccontiamo la malattia con il cinema” promosso dal Fondo Edo Tempia si sviluppa nel corso di un anno scolastico e rappresenta un percorso articolato, di prevenzione e di lavoro, sulla malattia oncologica. E’ rivolto a classi IV o V di scuola secondaria di II grado.
Il progetto utilizza il linguaggio filmico come punto di partenza per la riflessione con i ragazzi sulle tematiche della malattia e della perdita e come strumento di conoscenza e narrazione di sè.
In una prima fase di intervento, infatti, vengono favoriti l’apertura, il confronto e la condivisione in gruppo di tematiche delicate e dolorose attraverso la visione di spezzoni cinematografici che ripercorrono i diversi momenti della diagnosi e della cura del malato, con attenzione anche al vissuto dei familiari. Gli studenti vengono accompagnati nell’esplorazione di pensieri, emozioni e sensazioni personali in relazione al tema, rispettando le storie di vita, i silenzi e le modalità di espressione di ciascuno.
In una fase successiva i ragazzi, con la collaborazione di professionisti del campo, ideano e realizzano dei propri filmati; ciò consente loro di esplorare ulteriormente gli argomenti trattati e la risonanza emotiva che essi provocano da un nuovo punto di vista, utilizzando un canale comunicativo mediato dall’immagine e rivolto a un pubblico più esteso. A conclusione del percorso viene dato ai ragazzi uno spazio all’interno del quale condividere i propri prodotti video e i propri pensieri sull’esperienza svolta, al fine di consolidare le acquisizioni raggiunte e analizzare le criticità incontrate.
Nell’anno scolastico 2013-2014 il progetto è stato realizzato con una classe V, che lo ha trasformato nella propria area di approfondimento per l’esame di maturità e che ha creato 4 video molto suggestivi. I video sono stati presentati con il contributo dei ragazzi al SottoDiciotto Film Festival di Torino, sono inoltre pubblicati e visibili sul sito del Fondo Edo Tempia (www.fondazionetempia.org).
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione del Liceo Scientifico Socio-psico-pedagogico di Biella, in particolare della prof.ssa Teresa Cortese, e, per il Fondo Edo Tempia, di Percivalle Luca, dottore in scienze dell’educazione e Pucciarelli Sebastiano, dottore in scienze della comunicazione.

Titolo del progetto

Voglio diventare un volontario. Il percorso del Fondo Edo Tempia

Autori e provenienza

Valentina Furno, Paola MinacapelliFondo Edo Tempia Onlus – BIELLA

Descrizione del progetto

Nel 2000 il Fondo Edo Tempia ha stipulato un atto di intesa con l’ASL di Biella e con il Servizio di Psiconcologia per includere la figura del volontario nel contesto di assistenza al paziente oncologico. Ad oggi i volontari biellesi del Fondo, a stretto contatto con malati e loro familiari, sono circa 100 e sono attivi nel day hospital onco-ematologico, nel reparto di oncologia, in diversi ambulatori specialistici, nel servizio di trasporto e al domicilio di pazienti in fase terminale di malattia. Il Fondo Edo Tempia ha sempre investito molto nella formazione dei suoi volontari organizzando corsi dal 1999 e costruendo un iter di accoglienza, selezione e formazione che risulta in linea con il Core Curriculum del Volontario redatto a dicembre 2014 dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Ogni volontario in oncologia compie, in sintesi, il seguente percorso:

  • Primo contatto con un referente del volontariato del Fondo Edo Tempia
  • Colloquio di selezione iniziale con una psiconcologa
  • In caso di piccolo gruppo di aspiranti volontari (max 6), mini corso di formazione in preparazione e in attesa del corso di I livello
  • Corso di formazione di I livello
  • Colloquio di selezione finale ed orientamento con una psiconcologa
  • Formazioni di II livello per gli aspiranti volontari nel servizio di trasporto e al domicilio dei malati
  • Visita guidata alla struttura ospedaliera
  • Formazione sul campo: il nuovo volontario affiancherà per un periodo i volontari già attivi da tempo.
  • Formazione permanente: supervisioni periodiche in piccolo gruppo gestite da una psiconcologa e due incontri formativi all’anno in plenaria.

Il Fondo riconosce alcuni criteri di esclusione, similmente ad altre Associazioni del settore, e in linea con quanto suggerito dalla Rete Oncologica. Questi criteri, resi noti, permettono una prima autoselezione del volontario.

Titolo del progetto

Qi gong-taiji quan: “L’arte di nutrire e rafforzare l’energia vitale del corpo umano” 

Autori e provenienza

Natalina Bassetto, Paola Minacapelli Fondo Edo Tempia Onlus – BIELLA

Descrizione del progetto

Il Qigong è un metodo completo ed ordinato fondato sull’esercizio del pensiero e sul controlloarmonizzazione di corpo, respiro e mente al fine di ottenere un miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche. L’attività di Qi Gong-Taiji Quan viene proposta da più di otto anni dal Fondo Edo Tempia sotto la guida della Istruttrice Natalina Bassetto che ha approfondito la sua formazione presso l’ASL di Firenze, seguita da medici cinesi specialisti in oftalmologia, immunologia e agopuntura e che periodicamente effettua soggiorni in Cina per seguire corsi di perfezionamento con la sua insegnante Miao Feng, campionessa mondiale di Taij Quan, che in più occasioni ha tenuto seminari agli allievi del Fondo. L’origine del Qi Gong si perde nella preistoria della Cina e venne successivamente accolto, elaborato e perfezionato dal Taoismo e dalle scuole ad esso ispirate. Il Qi Gong si basa su esercizi statici, dinamici, meditativi e di respirazione che l’allievo impara gradualmente. Il Qi Gong fa parte dell’Antica Medicina Tradizionale Cinese, la cui conoscenza è indispensabile per poterlo insegnare con successo. Numerosi istituti cinesi e americani hanno condotto una serie di ricerche sempre più approfondite sui meccanismi d’azione di tale disciplina. Anche in Italia si sono realizzati progetti specifici in numerosi Ospedali Oncologici, in particolare l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e di Genova, l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e il Gemelli di Roma. Il Taiji Quan, uno degli aspetti del Qi Gong, nasce come arte marziale “interna”, considerata anche meditazione in movimento o ginnastica terapeutica. Lo scopo del praticante di Taiji è trovare l’equilibrio tra l’energia interna e quella esterna. L’esecuzione dei movimenti è lenta, senza l’uso di forza. Il rilassamento, la respirazione e la postura corretta e la concentrazione durante la concatenazione dei movimenti consentiranno lo svilupparsi di una forza interiore chiamata Jing che i maestri di Taiji contrappongono alla forza muscolare.

Titolo del progetto

Il primo livello di intervento psico-oncologico e la Fondazione Tempia

Autori e provenienza

Paola Minacapelli, Valentina Furno, Isabella Graziola, Paolo Bagnasacco – Fondo Edo Tempia Onlus – Biella

Descrizione del progetto

La Fondazione Tempia grazie al progetto dell’Aress “Percorsi Diagnostici e Terapeutici Assistenziali in Psicologia Oncologica” (PDTA, 2009) ha potuto inserirsi in una rete integrata di Servizi, dare maggior valore e titolarità ad attività che da tempo venivano svolte e operare sempre in più stretta sinergia con la Struttura Sanitaria.
Come definito dal PDTA, al primo livello di intervento psiconcologico si collocano gli interventi minimi ed essenziali che rientrano in azioni di prevenzione del disagio emotivo. A questo livello la Fondazione si occupa di portare avanti una rete capillare di attività il cui accesso è facilitato e calibrato sulle sue esigenze della persona, grazie alla stretta collaborazione con la struttura sanitaria e i diversi servizi territoriali, evitando così possibili disorientamenti.
Il ventaglio di proposte della Fondazione è molto ampio e parte dall’ attività di volontariato, presente fin dagli anni ottanta. I volontari prestano il loro servizio a contatto con i malati nelle varie fasi della malattia e si occupano di facilitare il loro accesso alle cure grazie al servizio di trasporti.
Vengono, inoltre, messe a disposizione dei pazienti attività che “”si prendono cura”” del corpo, debilitato dagli interventi e dalle cure: yoga, pilates, tai chi, ginnastica riabilitativa in acqua, “Benessere.. in gocce” (massaggio in acqua), gruppo “Io cammino”, “Salute in movimento” (attività motoria con musica), nordic walking, attività fisica in palestre convenzionate con la Fondazione, il laboratorio di make up “la forza e il sorriso”. Viene sostenuta un’attenzione globale al benessere corporeo del malato anche attraverso la presenza di ambulatori medici specialistici di: agopuntura, fisiatria, cardiologia, alimentazione.
Altre attività si sono avvicendate negli anni e si orientano maggiormente alla dimensione aggregativa e socializzante. All’ interno dei gruppi di cucito, maglia, tessitura, ricamo, decoupage, stencil, pittura su ceramica, scacchi, pazienti e familiari possono trovare un ambiente accogliente e non medicalizzato in cui trascorrere alcune ore piacevoli.
Proprio per sottolineare la completezza della presa in carico, dalla comunicazione della diagnosi alla perdita del congiunto, la Fondazione propone un Gruppo di Auto Mutuo Aiuto per favorire l’elaborazione del lutto oncologico.

Titolo del progetto

L’arte terapia a sostegno delle risorse vitali del malato oncologico

Autori e provenienza

Giovanna Pepe Diaz – Fondo Edo Tempia Onlus – Biella

Descrizione del progetto

Presso il Centro di Ascolto Psicologico della Fondazione Edo ed Elvo Tempia a Biella, è attivo un laboratorio di arte terapia di gruppo rivolto a pazienti oncologici in fase di trattamento e di follow-up dove il materiale artistico è lo strumento principale per narrare e dare forma alla propria esperienza e ai vissuti legati a essa.
Nella prima parte del percorso terapeutico, l’esperienza creativa diventa un momento importante per trovare sollievo in una fase delicata per il malato, in cui si sente emotivamente fragile e senza controllo sul vissuto doloroso che accompagna la diagnosi.
La stimolazione dell’immaginazione creativa attivata dall’utilizzo di alcuni materiali e dalla scelta di temi specifici, aiuta ad attivare e rafforzare la parte vitale del malato.
Esprimere e trovare un contenitore per le emozioni, permettono di mettersi in una posizione di comunicazione e apertura con l’altro e la realtà presente per provare, in un secondo tempo, a elaborare la propria esperienza e trovare nuove risorse e strategie nell’affrontare la situazione.
La presentazione del progetto prevede l’esposizione di alcuni elaborati artistici realizzati in laboratorio.

Titolo del progetto

Terapia in movimento  

Autori e provenienza

Giuseppe Graziola – Medicina dello sport – ASL Biella

Descrizione del progetto

Il progetto “TERAPIA IN MOVIMENTO”, che ha avuto inizio nel mese di ottobre 2014 presso l’ambulatorio di Medicina dello Sport dell’ASL  BI  sede di Cossato (BI) – e prevede un’equipe multidisciplinare costituita dal Medico dello Sport e dal Chinesiologo specialista in Attività Motorie Preventive e Adattate (AMPA), si caratterizza per la sua innova zione nella prescrizione dell’esercizio fisico come efficace strumento terapeutico per le patologie esercizio-sensibili, ivi compresi gli esiti di tumore, secondo le più recenti evidenze scientifiche.
Dopo una prima valutazione funzionale dello stato di salute e di efficienza fisica, utile a evidenziare le maggiori fragilità di ogni soggetto, ciascun assistito riceve una prescrizione motoria estremamente individualizzata che prevede 2 sedute settimanali di esercizio-terapia per una durata complessiva di 12 settimane. E’ direttamente la persona assistita che, compatibilmente con il parere del personale esperto , decide se intraprendere il percorso ambulatoriale (lo svolgimento delle sedute avviene presso la palestra della medicina sportiva) oppure quello extra-ambulatoriale (lo svolgimento delle sedute avviene direttamente sul territorio). In entrambi i casi per tutta la durata del periodo di intervento, ciascun assistito viene gratuitamente dotato di un innovativo sistema di monitoraggio informatico e interattivo della quantità e della qualità dell’attività fisica svolta quotidianamente (mywellness® key di Technogym®), allo scopo di favorire l’adesione ad uno stile di vita più attivo che vada oltre le sedute di esercizio-terapia previste dalla prescrizione individualizzata.
Alla conclusione del periodo di intervento, si effettua una nuova valutazione  funzionale  per evidenziare i benefici ottenuti dalla pratica motoria regolare e se ne discutono i risultati insieme alla persona assistita in modo che ciò serva da rinforzo positivo per il proseguimento autonomo dell’attività motoria. Ciascun assistito, inoltre, riceve una nuova prescrizione individualizzata di esercizio fisico, in modo agevolarne la pratica sul territorio, e viene mensilmente contattato per il monitoraggio a lungo termine dello stile di vita e dei risultati ottenuti (follow-up).

Titolo del progetto

Il percorso condiviso del paziente onco ematologico in dimissione

Autori e provenienza

Stefano Pronsati – SOC Farmacia Ospedaliera Ospedale degli infermi ASL BI

Descrizione del progetto

Nell’ambito dei progetti atti a favorire una corretta assunzione dei farmaci a domicilio e un’identificazione puntuale e tempestiva degli eventuali effetti collaterali correlati alla terapia, la Farmacia Ospedaliera mette a disposizione  dei pazienti che accedono al Day Hospital oncologico un “corner” di dispensazione diretta dei farmaci prescritti e un supporto di informazione e ascolto da parte del Farmacista e dell’Infermiere dedicato.
Consapevoli di non poter partecipare al concorso sui progetti visti i tempi ristretti, riteniamo che possa essere di interesse per il pubblico presente.
Il progetto, presentato al XXXVI Congresso Nazionale SIFO (Società Italiana di farmacia Ospedaliera) il 22 -25 Ottobre 2015, è stato accettato come “argomento di notevole impatto” dalla società scientifica.

Titolo del progetto

“Scriviamoci su”: raccogliere il patient journey  – Gruppo terapeutico attraverso la scrittura”

Autori e provenienza

Maura Anfossi Servizio di psicologia, Direzione Sanitaria di Presidio, A.S.O. Santa Croce e Carle di Cuneo

Descrizione del progetto

L’attività di scrittura terapeutica in gruppo fa riferimento ai presupposti teorici della medicina narrativa e della psicoterapia di gruppo. La scrittura favorisce la consapevolezza e la narrazione della propria storia di malattia risultando particolarmente efficace in ambito oncologico dato l’impatto traumatico di tale patologia. Essa permette di trasferire i ricordi negativi dalla memoria motoria a quella narrativa, consente di ricodificare i ricordi e le emozioni sotto forma di racconto, dando loro una struttura e una cornice e favorendone l’elaborazione: di conseguenza è possibile una vera e propria ristrutturazione percettiva dell’evento traumatico. Il gruppo rappresenta uno spazio privilegiato di elaborazione dei vissuti dolorosi conseguenti alla patologia e alle terapie. Il progetto nasce dal desiderio di offrire ai pazienti oncologici l’opportunità di entrare in contatto con le proprie emozioni e di provare a tradurle in parole. La possibilità di riconoscere le emozioni e di dar loro un nome e un significato consente il passaggio da un vissuto emotivo immediato e tacito (in un certo senso subìto) ad un’elaborazione esplicita e consapevole dell’esperienza, che conferisce al soggetto un senso di controllo e di potere.
Nel gruppo di scrittura lo scopo non è didattico (imparare a scrivere) ma è scoprire un canale personale, di tipo poetico o narrativo (a seconda della predisposizione e desiderio del paziente) attraverso il quale emozioni, ricordi, fatti, pensieri che vivono dentro la persona, possano affiorare alla coscienza. Inoltre la condivisione dell’esperienza con altri pazienti che vivono la stessa situazione contrasta i vissuti di isolamento e di emarginazione spesso riportati dai malati oncologici e favorisce l’attivazione di risorse e il sostegno alla speranza.
Nel primo trimestre 2015 è stato effettuato un primo ciclo di incontri pilota con l’obiettivo di valutare l’utilità del progetto e la possibilità di ripeterlo in futuro: sono stati effettuati 4 incontri ai quali hanno partecipato 8 pazienti e 2 infermiere del Day Hospital Oncologico. Gli incontri , condotti dalla dott.ssa Anfossi e dalla dott.ssa Piacenza, sono centrati su tematiche significative nel percorso di malattia di un paziente oncologico: l’incontro/scontro con la malattia, gli ostacoli e le paure, i sogni, le risorse.
La modalità di svolgimento dell’incontro è la seguente: accoglienza dei partecipanti, lettura di citazioni significative rispetto al tema dell’incontro tratte da libri/riviste scientifiche, racconto della propria esperienza, scrittura della propria esperienza “”come fosse un diario””, lettura e condivisione delle riflessioni. La valutazione dell’intervento è stata effettuata a fine del percorso pilota attraverso un questionario che indaga: l’utilità degli incontri, l’efficacia della scrittura come canale per esprimere le emozioni, l’utilità della condivisione, il disagio nell’esternare i vissuti interiori, l’efficacia della modalità terapeutica “”di gruppo””. La totalità dei partecipanti considera gli incontri molto utili per la possibilità di condividere la propria esperienza con persone con problemi simili ai propri, pensa che la scrittura rappresenti un canale efficace per esprimere le emozioni e valuta la modalità di gruppo molto utile nell’attivare un processo di elaborazione e cambiamento. Solo il 30% ha vissuto con un pò di disagio iniziale l’esternare di fronte ad altri i propri vissuti interiori mentre per la restante parte non è stato per nulla faticoso. Un ulteriore feedback positivo espresso dai pazienti deriva dalla considerazione di questo spazio come momento privilegiato di scambio con gli operatori e segno di un processo di umanizzazione del centro di cura.

Titolo del progetto

Cura del volto e lezioni di make up durante la chemioterapia

Autori e provenienza

Frigeri Maria Cristina – Direzione Sanitaria Ospedaliera – Oncologia Medica Alba

Descrizione del progetto

La malattia oncologica e le terapie che spesso richiede, per gli effetti anche sull’aspetto fisico, vengono vissute con maggior preoccupazione soprattutto dalle donne. Avere un aspetto curato, in ordine e piacevole può aiutare ad avere una marcia in più nella lotta quotidiana alla malattia stessa. L’esperienza presso l’Oncologia Medica dell’Ospedale di Alba si svolge dal 19 Dicembre 2014 con cadenza quindicinale, vede coinvolto un esperto di make up, dipendente dell’ASL (Gianni De Nonno) con un piccolo gruppo di donne che varia di volta in volta per imparare alcuni “trucchi”, così da attenuare gli effetti estetici della chemioterapia. Ombretti, rossetti e matite diventano gli strumenti per riscoprire la propria femminilità, per usare in maniera creativa il tempo di attesa dei risultati degli esami ematici, coccolandosi e riacquistando così col proprio corpo un rapporto più armonico.

Titolo del progetto

Camminare insieme per mantenersi in salute

Autori e provenienza

Incoronata Romaniello SSVD di OncologiaPO di Borgomanero – ASL NO

Descrizione del progetto

A tutti i pazienti che aderiranno al protocollo Follow up e stili di vita sarà proposto l’inserimento nei gruppi di cammino. I pazienti che vorranno aderire al corso di Fitwalking saranno visitati dal medico della Medicina dello Sport dell’ASL NO presso la sede di Borgomanero, per la determinazione delle capacità funzionali personali, e per la valutazione di eventuali controindicazioni o necessità di ulteriori approfondimenti clinici.
Verranno organizzati gruppi di massimo 8-10 pazienti che per 1 volta la settimana e per un periodo di 12 settimane si incontreranno per camminare. Raggiunto il numero di 8-10 pazienti, verrà organizzato il primo incontro durante il quale verrà spiegata la tecnica del cammino sportivo (II piano Palazzina G).
Gli incontri verranno articolati in numero 1 la settimana, nella fascia oraria dalle 15 alle 16.00, partendo dall’ingresso lungo viale Marazza nel parco.
Le esercitazioni saranno così articolate:

  • una parte iniziale con richiami teorici alla tecnica del cammino;
  • una parte centrale dedicata alla pratica;
  • una parte finale dedicata al recupero dopo l’attività fisica.

Prima e dopo l’attività verranno misurati parametri vitali.
Ci siamo dati come indicatori:
INDICATORI DI PROCESSO: N° partecipanti all’80% degli incontri di fitwalking / N° iscritti
INDICATORI DI RISULTATO: % di utenti partecipanti > 60%Fitwalking saranno visitati dal medico della Medicina dello Sport dell’ASL NO presso la sede di Borgomanero, per la determinazione delle capacità funzionali personali, e per la valutazione di eventuali controindicazioni o necessità di ulteriori approfondimenti clinici.

Titolo del progetto

Cucinare sano

Autori e provenienza

Incoronata Romaniello –  SSVD di Oncologia – PO di Borgomanero – ASL NO

Descrizione del progetto

E’ stato organizzato attraverso la collaborazione con la nostra Associazione di Volontariato un percorso per l’educazione alimentare che prevede:
1) corsi di cucina naturale
2) conferenze sul tema cibo e salute
L’accesso al programma è completamente gratuito per i pazienti.
I corsi di cucina si svolgono presso la Cucina del Ristorante 41 dove lo chef Giovanni Allegro tra pentole e padelle svolge la sua lezione preparando la cena che viene poi servita al ristorante alla paziente che hanno così modo si sentire, vedere e assaggiare i cibi proposti e motivarle al cambiamento dello stile alimentare. Inoltre, a supporto delle lezioni in cucina vengono organizzate conferenze sul tema cibo e salute con esperti.

Titolo del progetto

Cosa porto a tavola 

Autori e provenienza

Incoronata Romaniello – SSVD di Oncologia – PO di Borgomanero – ASL NO

Descrizione del progetto

E’ stato revisionato il libretto informativo della nostra struttura relativamente ai consigli alimentari utili per i pazienti che eseguono la chemioterapia ampliando il libro e inserendo una parte relativa all’alimentazione preventiva. Questo ampliamento è nato dalla esperienza diretta di corsi di cucina, conferenze e impegno quotidiano nel diffondere informazioni sul rapporto cibo e salute. Prevede infatti, dopo la parte iniziale su cosa mangiare nei momenti critici della chemioterapia per gestire gli effetti collaterali, un ampia sezione relativa sul perchè e cosa mangiare dopo la diagnosi di cancro e se ci si vuole tenere in salute, attraverso un escursus che tiene conto della mindfullnes, delle criticità pratiche della vita in famiglia, della difficoltà gestionale dei bambini. Teoria certo ma anche tanti piccoli consigli pratici che potranno stimolare i pazienti/lettori ad una maggiore attenzione a ciò che si porta quotidianamente sulle nostre tavole. Il libro termina con una raccolta di ricette e foto relative ai corsi di cucina organizzati presso la nostra struttura

Titolo del progetto

Carta dell’accoglienza infermieristica del CAS

Autori e provenienza

Incoronata Romaniello – SSVD di Oncologia – PO di Borgomanero – ASL NO

Descrizione del progetto

Dal 7/5/2015 al 4/6/2015 si è svolto presso l’Ospedale di Borgomanero un corso di formazione per il personale della Oncologia e del CAS.

Titolo del progetto

Laboratorio di ceramica-terapia

Autori e provenienza

Incoronata Romaniello – SSVD di Oncologia – PO di Borgomanero – ASL NO

Descrizione del progetto

Laboratorio di ceramica-terapia condotto da maestri vasai ed arteterapeuta, rivolto a pazienti e familiari dell’U.O. di Oncologia

Titolo del progetto

Ragazzi-AMO

Autori e provenienza

Marcella Mondini UGI Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ONLUS

Descrizione del progetto

Il progetto comprende la realizzazione di laboratori ludici-didattici per pazienti in terapia oncoematologica presso il Centro di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino con un’età compresa tra i 13 e i 20 anni. I laboratori sono ideati, organizzati e gestiti dall’UGI anche con il supporto e la collaborazione di organizzazioni ed enti esterni.
Le attività proposte agli adolescenti sono le seguenti:

  • Laboratori creativi a cura di IED Istituto Europeo del design di Torino,
  • Lezioni e laboratori di cinema a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
  • Attività offerte dalla Casa Discografica Mescal di Torino.
  • Laboratori di fotografia.
  • Laboratorio “Futuri cineasti”.
  • Laboratorio di creazione e impaginazione di un giornale.
  • Laboratorio di Deejaying .
  • Laboratorio di Clown terapia a cura dell’associazione VIP (Viviamo in Positivo).
  • Collaborazione con LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).

Titolo del progetto

Il reiki in hospice

Autori e provenienza

Luciano Conforto – Hospice FARO – TORINO

Descrizione del progetto

La Fondazione F.A.R.O., da alcuni anni, dopo un periodo di prova (durato circa un anno), offre ai propri assistiti, ricoverati in Hospice, la possibilità di ricevere dei trattamenti di tipo Reiki. I Trattamenti Reiki vengono effettuati da un gruppo di Volontari FARO (attualmente 10) abilitati a praticare tale disciplina.
La scelta di formare un gruppo interno alla FARO è derivata dalla diretta conoscenza di ciascun ospite e dalla loro integrazione con le altre figure professionali.
La tecnica proposta in FARO, seguendo gli insegnamenti del fondatore Mikao Usui, produce benessere e rilassamento attraverso il contatto con il corpo, avvicinando le mani e trasmettendo energia equilibrante.
Per promuovere la conoscenza della metodica Reiki ci si avvale dell’utilizzo di locandine esposte in ciascuna stanza al fine presentare il trattamento; Infermieri e OSS raccolgono le richieste di trattamento successivamente proposte ai volontari Reiki.
Le informazioni ottenute prima e dopo il trattamento vengono riportate in schede, appositamente costruite, la cui visione è a disposizione degli operatori sanitari.

Titolo del progetto

Benessere make up therapy piacersi per piacere

Autori e provenienza

Antonella Lanzoni – Comune di Torino – Direzione centrale politiche sociali e rapporti con le aziende sanitarie-servizio disabili-coordinamento interventi e servizi integrati per la disabilità’ fisico motoria e Ass. Verba per le pari opportunità e l’inclusione sociale

Descrizione del progetto

Il progetto coinvolge donne e uomini che presentano disabilità di tipo oncologico, immobilizzanti , con esiti di trauma cranico, di ictus e aneurismi celebrali i quali molto spesso vedono cambiata la dimensione della propria immagine e del proprio corpo. Queste disabilità tendono a scoraggiare la persona, non solo nella dimensione estetica e della percezione di sé , ma anche quella più intima e profonda del proprio sentirsi donna e uomo.
Il nostro laboratorio usa l’estetica , come occasione per ritrovare il filo del coraggio di rimettersi in gioco. Aiutiamo le persone a valorizzarsi a re-imparare ad amarsi, ad accettarsi a volte anche in una nuova e diversa dimensione della propria immagine . Scoprendo così, che prendersi cura di sé, forse ne vale di nuovo la pena.
Dopo una lunga malattia, un incidente grave o durante sono tante le priorità, molte di queste, “si fanno da sole”, salvare la vita, ridurre il danno, riabilitarsi, tornare a casa, ricostruire il proprio mondo di relazioni e quello interiore. Questi sono momenti in cui, un farmaco una cura o un ausilio sono più importanti di tutto.
Ma quando questi passaggi sono stati compiuti , per quanto lo si sia voluto evitare, l’appuntamento con lo specchio, tutti i giorni, rimane da affrontare.
Da qui in poi, non ci sono medicine o ausili che tengano.
Bisogna trovare quelle ragioni antiche ma ancora vitali, che ci impongono di riservare a noi stessi, cura, rispetto e amore per la propria persona.
Molto spesso manca la forza, la pelle non è più quella di una volta (troppe medicine, troppo cortisone, troppe chemioterapie, radioterapie e antidolorifici) però, ricominciare si può.

Titolo del progetto

Servizio di psicologia clinica per pazienti affetti da melanoma 

Autori e provenienza

Stefania Bassino Psicologia Clinica e Oncologica –Presidio Molinette – TORINO

Descrizione del progetto

Il Servizio di Psicologia Clinica per pazienti affetti da melanoma è un progetto attivato nell’Aprile del 2014 e si rivolge a persone che hanno un’alta probabilità di sviluppare distress e sintomi ansiosi-depressivi in seguito alla diagnosi di melanoma, alle procedure mediche e alla progressione della malattia. Emerge infatti dai dati della letteratura internazionale che circa il 30% dei pazienti presenta un distress emotivo che richiederebbe un intervento psicologico professionale (Hamama-raz 2007; Kasparian et al. 2013).
I pazienti vengono informati dell’esistenza del Servizio di Psicologia Clinica tramite gli psicologi, i medici, il personale di reparto e un’informativa apposita che viene consegnata loro al momento del ritiro dell’istologico, della programmazione dell’intervento e/o della visita di follow-up. Il percorso normalmente prevede un colloquio di accoglienza, una valutazione e un supporto del paziente nel rispetto delle richieste e dei bisogni di quest’ultimo. Laddove possibile è prevista la somministrazione di test psicologici, proposti prima e durante il percorso, per indagare, insieme al colloquio clinico, il grado di distress, la gravità della sintomatologia ansioso-depressiva e i bisogni non soddisfatti del paziente. Gli incontri possono variare da un minimo di 4 incontri ad un massimo di 12, a cadenza settimanale, e sono svolti da uno Psicologo, specializzando in Psicoterapia. Il numero di sedute viene concordato direttamente con il paziente in modo da andare incontro ai suoi bisogni psicologici e alla sua reale disponibilità.

Titolo del progetto

Gruppo di supporto delle pazienti oncologiche attraverso la tangomovimento terapia

Autori e provenienza

Jacopo MunariPsicologia Clinica e Oncologica – Città della Salute e della Scienza di Torino

Descrizione del progetto

Gruppo di TangoMovimento terapia aperto a pazienti donne con tumore alla mammella sia in terapia che in fase di follow up. Il gruppo di supporto psicologico attraverso il Tango Argentino si articola in otto incontri di due ore ciascuno con un massimo di 20 partecipanti, si svolge presso la Psicologia Clinica e Oncologica della Città della Salute e della Scienza di Torino ed è gestito dalla dott.ssa Sara Falasco (psicologa danzaterapeuta e formatrice in Tangoterapia) e dal Dr Jacopo Munari (psicologo psicoterapeuta). Durante gli incontri il lavoro è focalizzato su uno specifico tema (l’individuo, l’altro, l’espressività., la comunicazione, l’emozione, il gruppo, i limiti, l’improvvisazione/creatività) esplorato attraverso alcuni movimenti del Tango Argentino.

Titolo del progetto

Il valore della solidarietà

Autori e provenienza

Sergio Cozzi – Amici dell’Oncologia Onlus – VERBANIA

Descrizione del progetto

Guarigione/cronicizzazione della malattia tumorale, sono il risultato della corretta e completa applicazione dei protocolli di cura la cui somministrazione è competenza delle Strutture Sanitarie ed esula dagli interventi di una Onlus come la nostra. La difficoltà, talvolta l’impossibilità, ad accedere agli Istituti di cura, per distanza geografica, per ragioni familiari, per problemi sociali, economici, etc, può compromettere l’esito del trattamento. Per ovviare a questa situazione la Onlus si rende disponibile a supportare il paziente e/o la sua famiglia in condizioni di fragilità, mediante interventi autonomi o mediati dalla collaborazione con altre associazioni, enti, etc. Il progetto, condiviso nella sua ideazione e realizzazione con il Consorzio del Servizi Sociali, la Caritas, i Sacerdoti del nostro territorio, i Medici di Medicina Generale, è stato reso possibile dalle donazioni e raccolta fondi nelle varie manifestazioni che la Onlus ha promosso.

Titolo del progetto

Fucsam – Progetto follow e stili di vita – Per pazienti con pregresso tumore della mammella e del colon-retto

Autori e provenienza

Oscar Bertetto – Dipartimento Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta

Descrizione del progetto

Una revisione di studi scientifici sul rapporto fra alimentazione e tumori del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro indica che sovrappeso e sedentarietà sono associati ad un maggior rischio di tumore in diverse sedi, inclusi il cancro della mammella e quello del colon-retto. Ci sono sempre più indicazioni che la sindrome metabolica e le alterazioni ormonali che l’accompagnano siano associate anche ad una peggiore prognosi. E’ stato ipotizzato che uno stile alimentare caratterizzato da una maggiore disponibilità di energia, e da un elevato carico glicemico possa stimolare la produzione di insulina che a sua volta promuoverebbe la proliferazione cellulare e inibirebbe l’apoptosi delle micro metastasi, favorendo la progressione di tumori già manifestatisi clinicamente. Nell’ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta è stato quindi avviato un progetto, articolato su diverse fasi, che ha l’obiettivo di valutare l’impatto di un intervento mirante a modificare lo stile di vita dei pazienti in follow-up dopo trattamento di tumori del colonretto e della mammella seguiti presso i diversi GIC (Gruppi Interdisciplinari e Cure) della Rete Oncologica. Le visite di follow-up programmate ad intervalli prefissati per i pazienti che hanno completato terapie con intento curativo per questi tumori, possono rappresentare momenti in cui offrire indicazioni relative ai cambiamenti dello stile di vita che possono influire positivamente sulla prognosi e offrono l’occasione per rinforzare il messaggio in incontri successivi, modulandolo in relazione alle difficoltà e ai progressi segnalati. Offrono anche l’opportunità di monitorare l’adesione alle indicazioni stesse. Per favorire l’adozione e il mantenimento dei comportamenti raccomandati, il progetto prevede anche di sviluppare la collaborazione tra i GIC e le associazioni del volontariato e/o le strutture locali che organizzano iniziative finalizzate a promuovere l’attività fisica o a favorire cambiamenti delle abitudini alimentari (corsi di cucina, gruppi di acquisto, ecc.).