Project Description

Titolo del progetto

Il triage infermieristico in oncologia: studio prospettico delle richieste non programmate e modelli gestionali

Autori e provenienza

Michela Greco – Struttura Complessa Oncologia – Azienda USL della Valle d’Aosta; Ospedale Regionale U. Parini – Aosta

Descrizione del progetto

La gestione del paziente oncologico che si rivolge alla struttura ospedaliera in modo imprevisto rappresenta una problematica in crescente aumento e a tutt’oggi non regolata. La carenza di un filtro a livello territoriale rende il ricorso all’ospedale la migliore soluzione per la velocità della risposta ottenuta, il livello di competenza offerto e la conseguente fiducia nelle strutture di cura. Uno strumento fondamentale di ricerca di soluzioni è il telefono: i pazienti telefonano in Oncologia, prima ancora di praticare altre soluzioni. Anche il flusso telefonico, ad oggi, non è monitorato né regolato. Inoltre, pone problemi rilevanti di appropriatezza e sicurezza. L’attuale modello organizzativo del Sistema Sanitario prevede che il primo riferimento per il paziente sia il proprio MMG che orienta la richiesta del paziente stesso, ne valuta la gravità e suggerisce gli opportuni provvedimenti. I problemi riscontrati, sono la difficoltà a reperire il MMG, la carente organizzazione delle urgenze e la complessità del paziente onco-ematologico che comporta una valutazione di tipo specialistico. Nel 2009 è stato condotto un corso di formazione interno rivolto al personale infermieristico di tutta la SC finalizzato a dare strumenti di “trage oncologico”. Il corso, orientato ad alcuni specifici problemi clinici (il dolore, la febbre, la dispnea e l’emesi) ha  avuto per obiettivo la presentazione dei criteri essenziali per l’identificazione del problema clinico e il grossolano orientamento della domanda di salute.

Titolo del progetto

Valutazione della frequenza e delle caratteristiche della “Second Opinion” nei pazienti oncologici in Valle d’Aosta

Autori e provenienza

Giammarco Numico – Struttura Complessa Oncologica – Azienda USL della Valle d’Aosta; Ospedale Regionale U. Parini – Aosta

Descrizione del progetto

La ricerca di una “Second Opinion” (SO) da parte dei pazienti affetti da neoplasia è un fenomeno diffuso. Purtroppo, pur essendo estremamente comune, è stato raramente oggetto di studio e di quantificazione, trattandosi spesso di un percorso scelto e compiuto dai pazienti e dai loro familiari e poco gestito dell’équipe curante. È necessario che si maturi la consapevolezza che consenta l’emersione del fenomeno, e l’eliminazione dei connotati trasgressivi con cui spesso viene vissuta. Tale consapevolezza è la condizione per poter gestire il fenomeno, facendolo passare da iniziativa privata, nascosta a processo guidato, agevolato, indirizzato opportunamente. Dal punto di vista degli operatori la SO determina un impegnativo investimento di risorse. Essa infatti già di per sé rappresenta la replicazione di una prestazione specialistica. Spesso può accadere che l’opinione difforme determini un peggioramento della qualità delle scelte cliniche oppure che semplicemente aggravi il sentimento di incertezza del paziente e della sua famiglia. È quindi necessario studiare in modo approfondito approfonditamente il fenomeno della SO, conoscerne le motivazioni e i meccanismi con cui viene richiesta, provare a determinarne le conseguenze e arrivare a costruire sistemi di orientamento che lo rendano palese e ne migliorino l’esito.